Mio figlio ha 16 anni.
Oggi, come spesso accade in questo periodo dell’anno in cui la scuola sta per finire, voleva semplicemente passare un pomeriggio con i suoi amici giocando a calcio.
Una cosa normale, semplice, sana.
Ma a Villasanta… non c’è un posto dove possa farlo.

L’oratorio è in ristrutturazione (e comunque, non ha un vero campo da calcio per ragazzi della loro età).
Il piccolo campo nel giardinetto comunale di Via Segantini? Un prato con erba alta mezzo metro e due porte messe lì.
E il campo dell’oratorio di San Giorgio? Anche quello ormai è impraticabile.
Resta sempre la possibilità di affittare il campo da calcetto al centro sportivo, ma non è pensabile che ragazzi di 15/16 anni debbano pagare ogni volta che vogliono fare una partitella, oppure… contendersi la piazza del comune o piazza Gervasoni per improvvisare un bel campetto in cemento!
Risultato: un gruppo di adolescenti, volenterosi, sportivi, con del tempo libero e tanta voglia di stare insieme all’aperto non ha un posto dove andare.

Oggi si sono armati di buona volontà e prendendo 2 autobus hanno raggiunto l’oratorio del Cristo Re a Monza.
Domani sera se usciranno cosa potranno fare?
Li vedremo in qualche piazza a guardare il telefono e magari più avanti con una birra in mano.
Siamo sicuri che il problema sono loro?

Non è una polemica.
È una domanda da genitore e cittadino: possibile che in un paese come il nostro, i ragazzi non abbiano uno spazio dignitoso dove incontrarsi e muoversi?
L’area feste? Abbandonata da anni alla precarietà.

In un’epoca in cui ci si lamenta spesso che “i giovani stanno sempre al telefono”, forse dovremmo chiederci se diamo loro alternative reali.

Chi vive qui a Villasanta sa di cosa parlo.
Chi amministra, forse, potrebbe ascoltare.

Giancarlo Stucchi