Siamo solo all’inizio di un quinquennio che vedrà il nostro paese governato dal sindaco Galli, ma a giudicare da quanto ho visto accadere durante il Consiglio comunale del 31 luglio u. s., mi pare già lecito avanzare qualche perplessità sull’atteggiamento da lui assunto insieme con la sua Giunta. Infatti, nel rispondere alle varie interrogazioni presentate dai gruppi di opposizione, essa ha dimostrato di voler superare, in quanto a vuoti tecnicismi, persino i rinomati predecessori della giunta Ornago-bis, già maestri in quest’arte.

Alla risposta pedante, con la quale il sindaco Galli ha voluto celare dietro alla fumosità degli iter burocratici, i suoi imbarazzi circa la situazione del centro sportivo, certamente non tutta rose e fiori, ha fatto poi eco un’assai prolissa arrampicata sugli specchi dell’Assessore alle opere pubbliche Barba. Costui, forse inorgoglito dal suo nuovo ruolo in seno alla Giunta (anche se il Sindaco, nel dargli la parola, lo ha chiamato “consigliere”… per un lapsus, o forse memore dei vecchi tempi, quando i due poltrivano beatamente spalla spalla in Consiglio comunale), nel rispondere all’interrogazione sui guasti dell’illuminazione stradale, ha voluto tediare i presenti dapprima con un trattato da elettricista (ma senza il dono della sintesi!), poi con una cantilena soporifera, citando una per una le vie senza guasti segnalati; dopodiché il Sindaco, con un atto di degnazione, ha voluto restituire ai consiglieri d’opposizione, un po’ frastornati da tanta saccenteria, i venti e rotti minuti d’avanzo, che lui e Barba avevano di lì a poco sottratto alla fase iniziale del consiglio comunale. 

L’assemblea è poi proseguita con una bella stoccata di Pini, che, replicando alla risposta assai sbrigativa e superficiale dell’assessore alla cultura Bassani sull‘Astrolabio, ha saputo fare una riflessione più ampia ed appassionata sull’argomento. Insomma, se da un lato possiamo dire che la nuova Giunta sembra voler adottare la strategia di anestetizzare l’avversario a suon di numeri, nello stesso tempo il metodo politico da essa intrapreso ci ispira ben poca fiducia; sembrano dei carrettieri, i quali tirano su un piedistallo la dea Burocrazia, senza dare però l’impressione di sapere bene dove volerci condurre.

Francesco Galimberti